La Cattedrale di Palermo nasce come il più importante monumento normanno della sua epoca. Consacrata nel 1185, fu fatta erigere da Gualtiero Offamilio nel luogo in cui sorgeva una basilica cristiana di origine bizantina che, in epoca araba, era stata prestata al culto musulmano e trasformata in moschea. L'assetto dell'attuale edificio è il risultato di varie modifiche avvenute in più epoche, di cui le più radicali avvennero tra il XIV e il XV secolo e negli anni 1781-1804. Il Duomo originario fu costruito riproponendo nella sua pianta lo schema della Cappella Palatina: anche lo sviluppo verticale aveva analoghe soluzioni nel separare le tre navate longitudinali secondo l'allineamento di alti archi ogivali poggianti su gruppi di 4 colonne. Le navate della costruzione originaria avevano una copertura lignea. Le parti più evidenti del rifacimento del '300-'400 sono la facciata principale sulla via Matteo Bonello ed il portico sul lato meridionale che prospetta sul Piano della Cattedrale (o Piazza della Cattedrale). Gli interventi più devastanti subiti dalla chiesa si devono all'architetto Ferdinando Fuga effettuati negli anni 1781-1801.
Fu stravolto l'originario edificio trasformando la pianta della chiesa in croce latina aggiungendo due ali laterali formanti il transetto e la relativa cupola. La radicalità degli interventi subiti offre oggi al visitatore un edificio che accosta tra loro parti in originale stile arabo-normanno con il più recente aspetto di una basilica neoclassica. Le tre absidi sul prospetto orientale costituiscono uno degli elementi dell'edificio in cui meglio si conserva lo stile originale arabo-normanno: ne è tipico il disegno degli archi a rilievo intrecciantisi tra loro e le decorazioni delle superfici composte da tarsie laviche. Antistante al prospetto meridionale si apre la Piazza della Cattedrale. Questo spazio fu inizialmente adibito a cimitero annesso al Duomo, successivamente ingrandito (1465) e poi delimitato dalla attuale balaustrata (1753) lungo la quale trovano posto 16 statue marmoree, di varie epoche raffiguranti santi. Al centro della piazza sorge la statua di S.Rosalia realizzata da Vincenzo Vitaliano; essa vi fu posta nel 1745 in segno di devozione e gratitudine verso la Santa per avere sconfitto la peste.
L'interno della chiesa è assai ricco e articolato e custodisce numerose opere d'arte, ci soffermiamo qui sugli elementi principali. Il presbiterio accoglie l'altare maggiore impreziosito da inserti di pietre dure, sull'altare spicca il gruppo della resurrezione, notevole è anche il il coro in legno intagliato in stile gotico fiorito come il portico del prospetto meridionale. Ai lati del presbiterio sono a sinistra la Cappella del Sacramento e a destra la Cappella di S. Rosalia, patrona della città. Nella prima spicca il prezioso Ciborio in lapislazzuli del 1663 disegnato da Cosimo Fonsaga, nella cappella di S. Rosalia sono riposte le ossa della Santa all'interno di una pregevole urna in argento. Sui pilastri che sostengono le navate poggiano, rivolte verso la navate centrale statue di Santi di Antonello Gagini. Dello stesso sono le statue alle pareti del presbiterio e del transetto. Nell'ultima cappella della navata sinistra è ospitata la statua della Madonna di libera inferni, capolavoro scultoreo del 1469 di Francesco Laurana. Nell'ala destra del transetto è l'altare dell'Assunta impreziosito dai bassorilievi di Antonello Gagini del 1535 mentre sull'altare è posta una tela del Velasquez, pittore del '700. Sul lato destro della chiesa, subito a destra dell'ingresso meridionale, si apre la Cappella di S. Ignazio che ospita una importante tela di Pietro Novelli raffigurante la Vergine con S. Ignazio e S. Francesco Saverio. A sinistra dell'ingresso meridionale si trovano invece le tombe imperiali e reali di Federico II Hohenstaufen, Enrico IV, Ruggero II e dell'imperatrice Costanza realizzate in porfido e sovrastate da un baldacchino. Ai piedi delle colonne prossime agli ingressi meridionale e settentrionale sono poste due acquasantiere marmoree con bei bassorilievi raffiguranti episodi sacri di scuola gaginesca. Da segnalare inoltre il Tesoro della chiesa e la Cripta con una pianta originale costituita da due navate disposte nel senso trasversale con sette piccole absidi e contenente sarcofagi di varie epoche.Molto ricco e articolato si presenta il prospetto meridionale della chiesa (sul lato della piazza) lungo il quale si apre un portico di ingresso risalente 1453 in stile gotico fiorito catalaneggiante con tre ampie arcate a sesto acuto sormontate da un timpano arabescato con varie figure. All'interno del portico si apre il portale ligneo d'ingresso alla chiesa pregevole per i suoi intagli eseguiti nel 1432 da Francesco Miranda. Sulla parete al di sopra del portale è possibile ammirare un mosaico con Madonna della fine del 1200.
La facciata principale è dei secoli 1400-1500. E' chiusa tra due torri e si articola secondo un grande portale centrale ai cui lati si aprono due finestre adesso tompagnate. Sulla balaustra antistante sono poste le statue di S. Giuseppe, S. Pietro, S. Paolo e S. Francesco di Paola realizzate dallo scultore G. B. Ragusa nel 1725. Purtroppo la stretta e trafficata Via Bonello, su cui la facciata prospetta ne rende difficoltosa la piena visione.
3 commenti:
Bellissima città davvero, Palermo. Spero un giorno di poterla venire a visitare e ovviamente ci dovrai essere tu a farmi da cicerone :-)))
Ovviamente Haltan ...ti farò da cicerone. Ti farò girare moltissimo; monumenti, mercati ...e anche ristoranti e trattorie tipiche :-).
Ti aspetto ;-)
ciao palermo la ucceria la taverna il brodo sono nativo di san giuseppe jato allora vedi ma vivo in francia fai un giro nel mio blog ciao coluccio
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