Rosalia Sinibaldi era una giovane e nobile palermitana di origine normanna, nata nel 1130 e, ancor giovane, morta nel 1166 nella grotta ove oggi si erge il santuario e dove, probabilmente, furono trovati i suoi resti. Rosalia si era ritirata sul monte Pellegrino per condurre una vita da eremita, rinunciando alla ricchezza ed agli agi della nobiltà normanna. Da allora nessuno mai seppe più niente di lei fino a quando, nel 1624, mentre a Palermo infieriva la peste che decimava il popolo, il suo spirito appare in sogno prima ad una malata di peste (poi guarita) poi ad un cacciatore. A quest'ultimo Rosalia indicò la strada per ritrovare i suoi resti ossei, e chiese di portarli in processione per la città. Così fu fatto: dove passavano i resti della Santa i malati guarivano e si univano alla processione, liberando totalmente la città in pochi giorni dall'orribile morbo !Da allora la processione si ripete ogni anno con il fine di proseguire nei secoli il rituale di liberazione dai mali che affliggono l'umanità.
Il Santuario venne costruito nel 1625 sul monte Pellegrino, il luogo in cui Santa Rosalia visse da eremita e dove furono ritrovate le sue spoglie. La facciata della Chiesa si trova a ridosso della parete rocciosa e si raggiunge attraverso una lunga gradinata. La scultura settecentesca della Santa è collocata in un'edicola sulla sinistra della facciata. All'interno si trovano due altari, un crocifisso in legno risalente al Quattrocento, alcune lapidi e numerosi ex voto. Attraverso una cancellata di ferro si accede alla grotta, profonda quasi venticinque metri, dove vennero trovate le spoglie di Santa Rosalia. In questo ambiente si trova un altare dietro al quale, in una rientranza della roccia, è collocata la scultura settecentesca in marmo dell'Immacolata. In un altro incavo della roccia si trova la testa della Santa, realizzata in marmo. Sulla sinistra vi è una grande teca in vetro che contiene la statua di Santa Rosalia, realizzata nel Seicento da Gregorio Tedeschi, rivestita con una lamina dorata e circondata da ex voto. Il soffitto della grotta è percorso da canaline in metallo per raccogliere l'acqua che esce dalla roccia, ritenuta santa. L'ambiente è illuminato da piccoli fari. Adiacente alla Chiesa si trova il convento che ospita l'Istituto di Opera Don Orione.
Il Santuario venne costruito nel 1625 sul monte Pellegrino, il luogo in cui Santa Rosalia visse da eremita e dove furono ritrovate le sue spoglie. La facciata della Chiesa si trova a ridosso della parete rocciosa e si raggiunge attraverso una lunga gradinata. La scultura settecentesca della Santa è collocata in un'edicola sulla sinistra della facciata. All'interno si trovano due altari, un crocifisso in legno risalente al Quattrocento, alcune lapidi e numerosi ex voto. Attraverso una cancellata di ferro si accede alla grotta, profonda quasi venticinque metri, dove vennero trovate le spoglie di Santa Rosalia. In questo ambiente si trova un altare dietro al quale, in una rientranza della roccia, è collocata la scultura settecentesca in marmo dell'Immacolata. In un altro incavo della roccia si trova la testa della Santa, realizzata in marmo. Sulla sinistra vi è una grande teca in vetro che contiene la statua di Santa Rosalia, realizzata nel Seicento da Gregorio Tedeschi, rivestita con una lamina dorata e circondata da ex voto. Il soffitto della grotta è percorso da canaline in metallo per raccogliere l'acqua che esce dalla roccia, ritenuta santa. L'ambiente è illuminato da piccoli fari. Adiacente alla Chiesa si trova il convento che ospita l'Istituto di Opera Don Orione.
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