giovedì 30 novembre 2006

"..Davanti a me c'è un'altra vita..."



Lucio Battisti - Pensieri E Parole

Che ne sai di un bambino che rubava
e soltanto nel buio giocava

e del sole che trafigge i solai, che ne sai
e di un mondo tutto chiuso in una via
e di un cinema di periferia
che ne sai della nostra ferrovia, che ne sai.
Conosci me la mia lealtà
tu sai che oggi morirei per onestà.
Conosci me il nome mio
tu sola sai se è vero o no che credo in Dio.
Che ne sai tu di un campo di grano
poesia di un amore profano
la paura d'esser preso per mano, che ne sai
l'amore mio
che ne sai di un ragazzo perbene
è roccia ormai
che mostrava tutte quante le sue pene:
e sfida il tempo e sfida il vento e tu lo sai
la mia sincerità per rubare la sua verginità,
sì tu lo sai
che ne sai.
Davanti a me c'è un'altra vita
la nostra è già finita
e nuove notti e nuovi giorni
cara vai o torni con me.
Davanti a te ci sono io
dammi forza mio Dio
o un altro uomo
chiedo adesso perdono
e nuove notti e nuovi giorni
cara non odiarmi se puoi.
Conosci me
che ne sai di un viaggio in Inghilterra
quel che darei
che ne sai di un amore israelita
perché negli altri ritrovassi gli occhi miei
di due occhi sbarrati che mi han detto bugiardo è finita.
Che ne sai di un ragazzo che ti amava
che parlava e niente sapeva
eppur quel che diceva chissà perché chissà
si tu lo sai
adesso è verità.
Davanti a me c'è un'altra vita
la nostra è già finita
e nuove notti e nuovi giorni
cara vai o torni con me.
Davanti a te ci sono io
dammi forza mio Dio
o un altro uomo
chiedo adesso perdono
e nuove notti e nuovi giorni
cara non odiarmi se puoi.

Agnello aggrassato con le patate

INGREDIENTI per 4 persone: kg di agnello a pezzi, 600 g di patate, 1 grossa cipolla, 1/2 bicchiere di vino bianco secco, 4 pomodori maturi, 1 foglia di alloro, 1 limone, 1 mazzetto di prezzemolo, olio extravergine d'oliva, sale, pepe

PREPARAZIONE
Lavate l'agnello in acqua e succo di limone e asciugatelo bene; poi, rosolatelo in un tegame con la cipolla affettata finemente, l'alloro (che eliminerete alla fine) e 5 cucchiai d'olio.Quando sarà dorato in modo uniforme, bagnate con il vino e fate evaporare.
Aggiungete, quindi, le patate tagliate a dadi e lasciate insaporire tutto, per qualche istante; poi, unite i pomodori pelati, privati dei semi e spezzettati, il prezzemolo tritato, una presa di sale e una spolverata di pepe.
Coprite a filo con acqua calda e fate cuocere dolcemente per circa 1 ora e unquarto.
Servire subito.

TEMPI PREPARAZIONE 30 MINUTI
COTTURA 1 ORA E MEZZA

mercoledì 29 novembre 2006

"....Schindler's list...."

Il film



Tratto dal romanzo di Thomas Keneally è la vera storia di Oscar Schindler, industriale tedesco, che nel 1938 capisce che è bene legarsi ai comandanti militari. Li frequenta nei locali notturni, offre bottiglie preziose. Quando gli ebrei sono relegati nel ghetto di Cracovia Schindler riesce a farsene assegnare alcune centinaia come operai in una fabbrica di pentole. All'inizia sembra sfruttarli, in realtà li salva. Di fronte alla persecuzione tremenda, il tedesco trasforma quella sua prima iniziativa in una vera missione, fino a comprare letteralmente le vite di quasi milleduecento ebrei (la famosa lista) che sicuramente sarebbero morti nel campo di Auschwitz. Questo film di Steven Stevenberg (del 1993) ha raccolto sette Oscar, compresi i due maggiori, al film e alla regia. Un film che "rimarrà"! Indelebile nella mia mente il rosso di quel cappottino, unico colore che si distingue nelle immagini in bianco e nero del film, indossato da una bimba che cammina in fila insieme ad altre persone e che poi viene notato da Schindler su di un carro che trasporta cadaveri.

Oskar Schindler e gli altri

La persona di Oskar Schindler (a sinistra: il "vero" Oskar Schindler) era, fino al film di Spielberg, praticamente sconosciuta. Ma Schindler che salvò 1200 ebrei dalla morte sicura non era da solo; c'erano anche altre persone, in Germania e in altri paesi d'Europa, che rischiavano - e spesso perdevano - la propria vita aiutando gli ebrei e rimanendo spesso fino ad oggi sconosciuti....




...come Giorgio Perlasca. Quella di Giorgio Perlasca è la straordinaria vicenda di un uomo che, pressoché da solo, nell’inverno del 1944 a Budapest riuscì a salvare dallo sterminio nazista migliaia di ebrei spacciandosi per console spagnolo. Emersa dopo un silenzio durato quasi mezzo secolo, la storia di questo “eroe per caso”, il cui nome oggi si trova a Gerusalemme tra i Giusti delle Nazioni, dimostra che per ogni individuo è sempre possibile assumersi la responsabilità personale
per la difesa della vita e dell’umanità.
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.

Però ciò che é importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito e` la colla di qualsiasi tela di ragno.

Dietro ogni linea di arrivo c`e` una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`e` un`altra delusione.

Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca cio` che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.

Non lasciare che si arruginisca il ferro che c`e` in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.

Quando a causa degli anni
non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Pero` non trattenerti mai!

Madre Teresa di Calcutta


"Madre Teresa tu hai corso fino all'ultimo, piccola grande matita nelle mani di Dio. Non ti sei mai trattenuta nel dare Amore agli ultimi, non ti sei mai risparmiata ...donando tutta te stessa a chi non aveva niente. Di te disse Papa Giovanni Paolo II "Ha incarnato quell’amore che Gesù ha indicato come segno distintivo per i suoi discepoli: "Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri"(Gv 13, 35). Il tuo "fascino" nessuna bellezza esteriore potrà mai eguagliare.

La mia buonanotte stasera.....



She - Elvis Costello

She
May be the face I can't forget
A trace of pleasure or regret
May be my treasure or the price I have to pay
She may be the song that summer sings
May be the chill that autumn brings
May be a hundred different things
Within the measure of a day.

She
May be the beauty or the beast
May be the famine or the feast
May turn each day into a heaven or a hell
She may be the mirror of my dreams
A smile reflected in a stream
She may not be what she may seem
Inside her shell

She who always seems so happy in a crowd
Whose eyes can be so private and so proud
No one's allowed to see them when they cry
She may be the love that cannot hope to last
May come to me from shadows of the past
That I'll remember till the day I die

She
May be the reason I survive
The why and wherefore I'm alive
The one I'll care for through the rough and ready years
Me I'll take her laughter and her tears
And make them all my souvenirs
For where she goes I've got to be
The meaning of my life is

She, she, she



Traduzione: LEI

Lei può essere la faccia che io non potrò dimenticare
La traccia di piacere o rammarico
Forse il mio tesoro o il prezzo che io devo pagare
Lei può essere la canzone che l'estate canta
Essere il freddo che l'autunno porta
Può essere cento cose diverse
All'interno della misura di un giorno

Lei può essere la bellezza o la bestia
Può essere la carestia o la festa
Può trasformare ogni giorno in un Cielo o un Inferno
Lei può essere lo specchio dei miei sogni
Un sorriso riflesso in un ruscello
Lei non può essere quella che può sembrare
Nel suo guscio....

Lei che sempre sembra così felice in una folla
Di cui glo occhi possono essere così privati e così orgogliosi
A nessuno è permesso vederli quando piangono
Lei può essere l'amore che non può sperare di durare
Può entrare a me da ombre di passato
Che ricorderò fino al giorno in cui morirò

Lei può essere la ragione per cui sopravvivo
Il perché io sono vivo
Quello che io curo attraverso anni

Io, io prenderò la sua risata e le sue ferite lacere
E farò di loro tutti i miei souvenir
Dovunque lei vada lei dev'essere
Il significato della mia vita, questo è...
Lei.... Lei
Oh, lei....

martedì 28 novembre 2006

Perla di saggezza indiana

"prima di giudicare un uomo cammina nei suoi mocassini per tre lune"

Il Teatro Massimo


La costruzione
"L'avventura" del teatro Massimo di Palermo ha inizio nel 1862, quando il Sindaco, Marchese di Rudinì diede incarico ad una commissione comunale di effettuare gli studi necessari alla realizzazione di un progetto per il teatro.
Per il progetto del teatro si decise di bandire un concorso. Il Consiglio Comunale approvò l'iniziativa il 25 maggio 1864 e i partecipanti, di varia nazionalità, furono 35.
Il concorso fu vinto da G.B. Basile, noto architetto palermitano. Così in data 4 settembre 1868 il Sindaco di allora, Salesio Balsano, annunciò al Basile l'esito del concorso accompagnato dalle sue congratulazioni.
La sera del 30 ottobre del 1874 il Consiglio Comunale deliberò che il teatro si costruisse e che il direttore dei lavori fosse il Basile.
Il 12 gennaio 1875, Palermo poté con gioia assistere alla posa della prima pietra in piazza Giuseppe Verdi. Alla cerimonia parteciparono tutte le maggiori autorità cittadine.
Nel 1891 morì G.B.Filippo Basile.
Non ebbe il tempo per vedere compiuta la sua opera i cui lavori furono sospesi nel 1982 per riprendere solo nel 1890.
Fu l'architetto Ernesto Basile che portò a termine un progetto del padre.

Inizio dell'attività
Il 16 maggio 1897, il Massimo, secondo teatro d'Europa dopo l'Opera di Parigi, inizia la sua attività di teatro lirico con il Falstaff di Verdi.
La serata inaugurale ebbe un enorme successo e per tutta la stagione si ebbe il "tutto esaurito". D'altra parte, la presenza di uno sponsor d'eccezione, come Ignazio Florio, garantiva all'evento una risonanza mondana ed un rilievo internazionale. In effetti, Palermo in quegli anni, proprio grazie ai Florio, era una delle capitali europee, ed ospitava frequentemente le teste coronate di tutto il mondo.

12 maggio 1997 la riapertura
Il Teatro Massimo continuò la sua attività lirica per 77 anni sino al 1974, quando a causa di un incendio, scoppiato al cinema Statuto di Torino, venne imposto che i locali aperti al pubblico si uniformassero alle mutate norme di sicurezza. Così il Teatro venne chiuso "temporaneamente".
Fu per decenni chiuso al pubblico per restauri, ma durante il periodo riconosciuto come "primavera di Palermo" l'allora giunta comunale presieduta dal Sindaco Leoluca Orlando nel maggio 1997 dopo 23 anni fu riaperto al pubblico e ai turisti.
Quattro giorni dopo, il 16 maggio, si festeggerà il centenario del Teatro con la Seconda Sinfonia di G. Mahler.
Il 22 aprile del 1998 con l'Aida di G. Verdi anche la lirica torna al Teatro Massimo, che riprende in maniera definitiva il suo ruolo centrale nella vita culturale della città.

Per chi volesse visitare virtualmente il Teatro Massimo di Palermo:
www.teatromassimo.it/teatro/visita.html

lunedì 27 novembre 2006

"...Verrò danzando..."


Verrò danzando nei tuoi sogni,

leggera, eterea, vestita di stelle.

Ti sfiorerò le labbra e, per un istante,
sarai totalmente mio.

Poi....

...svanirò dai tuoi pensieri

e tornerò al mio quotidiano esistere
sperando che quel sogno
abbia lasciato in te un dolce,
magico sapore.

Agghiotta di Pesce Spada

Ingredienti: Per 4 persone. 4 fette di pesce spada (150g. cadauna), 300g. di pomodori
maturi (pelati, senza semi e tritati), 6 cucchiai di olio d'oliva, una cipolla affettata, 1 spicchio
di aglio schiacciato, 30g. di uvetta passolina, 30g. di pinoli, una cucchiaiata di capperi, 50g.
di olive verdi snocciolate, mezzo cucchiaio di prezzemolo tritalo, sale, pepe e olio per ungere
la teglia.

Preparazione:
Per la salsa "agghiotta": fate ammorbidire per circa mezz'ora
l'uvetta in acqua tiepida,poi strizzatela. Fate rosolare nel tegame con l'olio,

la cipolla e l'aglio. Unite poi i pinoli,l'uvetta, i capperi, le olive

e i pomodori tritati. Incoperchiate e lasciate cuocere a

fuoco moderato per 15 minuti. Salate e pepate le fette di pesce e ponetele

nella teglia da forno unta d'olio. Versatevi sopra la salsa "agghiotta"

preparata e spolverizzate con prezzemolo. Mettere la preparazione a cuocere

nel forno già caldo per circa 15 minuti,

girando le fette di pesce a metà cottura.

Servite ben caldo.-

agghiotta, pesce, spada, pesce, secondi di pesceTempo di cottura: 15'















"..perle di saggezza indiana..."

"La sola cosa neccessaria per la tranquillità del mondo, è che ogni bambino possa crescere felice".


Oggi voglio iniziare la "nostra" giornata con questa riflessione.

Niente di più vero in questa perla di saggezza degli indiani di America che, secondo me, avrebbero tanto da insegnare alle nostre "progredite civiltà".
Finchè vedremo ancora immagini come questa:



(e tra le tante ho scelto la meno "cruda") ....finchè gli occhi di tutti i bambini del mondo non sorrideranno....il mondo non avrà scampo.


sabato 25 novembre 2006

se chi trova un amico....

...trova un tesoro, io sono una delle persone più ricche del mondo perchè ho la fortuna di annoverare tra le mie tante amicizie delle persone veramente speciali.
Oggi vi farò leggere un contributo che mi ha inviato un caro amico che qualcuno di voi conoscerà ..il mitico Masaniello che una volta calcava le scene di Fovea e che oggi, con altri pseudonimi, si esibisce in altri "mondi virtuali".




IL RICORDO

Come due gocce d'acqua,
separati dal mare,
Un giorno evaporammo
e poi cademmo giù;

Ci trasformammo d'incanto
nella linfa del mondo,
ed una rosa gialla
si nutrì di noi...

Io fui profumo e venni
dal Dio Vento rapito,
mi respirò un uccello
che mi portò via;

Tu diventasti seme,
e riposasti nel grembo,
di dolce Madre Terra
che ti custodì...

Non ci incontrammo
in nessun'altra vita,
mai, mai più,

Ma conservammo in eterno
il ricordo,
di quella volta che ci unimmo,
nutrendo un fiore.


Fiore alias MASANIELLO ALIAS Cuthred da Megaris

"...prendi quello che ti servirà...."






"..del mio cuore il battito migliore..."



Figaro Renato Zero

Storie da vendere
finché ne vuoi
intere pagine
riempirei
Ho libero accesso
ho la più ampia facoltà
di scrivermi addosso
vere o presunte verità
assorbo di tutto
raccolgo quei sentimenti e poi...
Li spendo, sperando
Li accendo, interpretando...
Tutti si fidano
meglio così
se i cuori si guastano
io corro lì...
M'infilo dovunque
precipito cado e torno su
più svelto del vento...
È la vita mia
mille occhi una foresta
una giostra, di periferia...
è la vita mia
rinnegarla io non posso
resto me stesso finché
riesco a cantare di te.
Prendi quello che ti servirà
del mio cuore il battito migliore
le più strabilianti primavere...
Tutto il bene che vuoi
la dolcezza che altrove non hai.
Portami nella tua gioventù
così in alto dove sei tu.
In un tempo che non c'è più.
Sul tavolo verde io
non vinco mai
ma so indovinare tu
che carte hai.
Non è mestiere
ma non so dirti cosa sia
paura d’amare...amnesia...
Saper ascoltare
il silenzio di gente che va via
lasciarmi guidare...
Fra sogni e lacrime
mi muoverò...
Ho voglia di crescere
ancora un po'...
Non c'è sgomento
abituato alla realtà
ti vengo incontro
qualunque sia la verità
io sono qua!
Lasciami le chiavi dove sai
fammi trovare una sedia e del buon vino
chiunque tu sia ti resterò vicino
carta e penna perché
questo nuovo messaggio è per te.
Nascono così le melodie
dalle lacrime tue e quelle mie
e non sono soltanto bugie. Bugie!
....................................
Anche stanotte ci racconteremo
una volta di più
mentre parli canzone sei tu.
Nascono così le melodie
mentre tu mi scorri nelle vene
che sia gioia o sia disperazione...
Dal tuo mondo ti ruberò
e un successo di te, farò...
Una canzone. Una canzone.
Una canzone

"..provare per credere..."



Pasta con l'anciova - Pasta con acciuga

Ingredienti:

500 g di pasta margherita ,150 g. di pangrattato,

25 g di pinoli, 25 g di uva passa, 3 acciughe salate senza lisca

1 cipolla,200 g ,di estratto di pomodoro, peperoncino,

½ bicchiere d'olio d'oliva,sale e pepe quanto basta

Preparazione:
Tritate la cipolla e soffriggetela nell'olio.

Appena è appassita unite "l'anciova" (filetti di acciuga dissalati)

e schiacciateli leggermente con un cucchiaio.

Nel frattempo avrete diluito l'estratto di pomodoro in due bicchieri d'acqua calda

e avrete aggiunto l'uvetta sultanina e i pinoli.

Versatelo sul soffritto e fatelo restringere per circa 15 minuti lentamente.

In un padellino ponete il pangrattato con un cucchiaio d'olio

e tostatelo a fuoco basso rimestando con un cucchiaio di legno.

Cuocete la pasta al dente, scolatela e conditela con il sugo.

Distribuitela nei piatti e cospargete il pangrattato.
..........
Questa ricetta può avere delle varianti.
Infatti possono essere anche omessi i pinoli e l'uva passa.
Inoltre c'è anche una versione che si chiama "pasta ca muddica atturrata" (pasta con il pane (mollica) tostata) dove possono essere omesse anche le acciughe.

venerdì 24 novembre 2006

Buona notte



....a chi dovesse passare da qui prima di andare a nanna

giovedì 23 novembre 2006

Il Castello Utveggio


/>
Da tutta la città si scorge un edificio color rosa pallido, somigliante ad un castello merlato, adagiato su un pianoro: è il Castello Utveggio. Il Castello venne costruito negli anni Trenta del Novecento per volere della famiglia Utveggio, che lo adibì a lussuoso albergo. Il progetto venne affidato a Giovan Battista Santangelo.
La struttura alberghiera entrò in crisi negli anni prima della Seconda Guerra Mondiale, per poi venire completamente abbandonata durante il conflitto. Negli anni Ottanta il Castello divenne proprietà della Regione, che lo restaurò e lo trasformò nel Cerisdi, una scuola di formazione nel campo economico e manageriale. L'edificio si trova in cima ad un altopiano e si caratterizza per il colore rosa e per le merlature tutt'intorno alla parte superiore. Attualmente l'interno è visitabile solamente durante convegni o manifestazioni.

Papa Giovanni Paolo II, durante le sua visita a Palermo nel novembre del 1995 fu ospitato qui, ecco una sua foto mentre si gode il magnifico panorama ....da lassù si vede tutta la città, Conca d'oro compresa.



Purtroppo da voci di corridoio molto recenti, sembra che la Regione Sicilia voglia vendere il Castello, insieme ad altri palazzi di sua proprietà, per colmare un buco di non so quanti milioni.

mercoledì 22 novembre 2006

"..Tu chiamale sei vuoi emozioni..."

Lucio Battisti > Emozioni (1970)





Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi
ritrovarsi a volare
e sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare
un sottile dispiacere



E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire
dove il sole va a dormire







Domandarsi perche' quando cade la tristezza
in fondo al cuore
come la neve non fa rumore







...e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte
per vedere
se poi e' tanto difficile morire

E stringere le mani per fermare qualcosa che
e' dentro me ma nella mente tua non c'e'


Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni

tu chiamale se vuoi
emozioni







Uscir dalla brughiera di mattina
dove non si vede ad un passo

per ritrovar se stesso





Parlar del piu' e del meno con un pescatore
per ore ed ore
per non sentir che dentro qualcosa muore
E ricoprir di terra una piantina verde
sperando possa
nascere un giorno una rosa rossa
E prendere a pugni un uomo solo
perche' e' stato un po' scortese
sapendo che quel che brucia non son le offese
e chiudere gli occhi per fermare
qualcosa che
e' dentro me
ma nella mente tua non c'e'
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni

martedì 21 novembre 2006

Un palermitano d.o.c.

Tra i tanti tesori di Palermo ce n'è uno che forse in pochi conoscono: Salvo Licata un giornalista, un drammaturgo, un poeta e cantastorie ma soprattuto un Uomo che per me rappresenta la vera essenza della "palermitaneità".
C'è tanto da raccontare su questo palermitano d.o.c.....lontano anni luce da quei nomi che per anni hanno rappresentato e rappresentano la parte negativa della Sicilia e di Palermo.
Ora questo "tesoro" vorrei farvelo scoprire proponendovi un suo libro "Il mondo è degli sconosciuti", la cui prefazione, che si potrà leggere nei commenti, è stata scritta dalla figlia Costanza.

lunedì 20 novembre 2006

Una ricetta semplice e veloce


Caciu all'argintera- Caciocavallo all'argentieria (Antipasto)

INGREDIENTI per 4 Persone: 500 gr di caciocavallo fresco, 3 cucchiai d'aceto bianco, 1/2 bicchiere d'olio extravergine d'oliva, 2 spicchi d'aglio, origano, sale

TEMPI: Preparazione 10 Minuti - Cottura 15 MINUTI

ESECUZIONE: Tagliate a fette non troppo sottili il formaggio.

Fate imbiondire gli spicchi d'aglio schiacciati in una padella antiaderente; eliminateli, aggiungete il caciocavallo e cuocete, su fiamma bassa, rivoltando un
paio di volte le fette.

Appena il formaggio si sarà ammorbidilo, versate l'aceto, cospargete di pepe e origano e lasciate sul fuoco ancora per qualche istante.

domenica 19 novembre 2006

La cattedrale di Palermo

Volevo farvi conoscere un pò la mia città. La mia amata Palermo! Certo virtualmente non posso farvi sentire gli odori e le "abbanniate" che si possono sentire passeggiando tra i vicoli e i famosi mercati: Vucciria, Capo, Ballarò ...ma tenterò di farvi conoscere alcuni dei monumenti che fanno da cornice alla mia bella città.



La Cattedrale di Palermo nasce come il più importante monumento normanno della sua epoca. Consacrata nel 1185, fu fatta erigere da Gualtiero Offamilio nel luogo in cui sorgeva una basilica cristiana di origine bizantina che, in epoca araba, era stata prestata al culto musulmano e trasformata in moschea. L'assetto dell'attuale edificio è il risultato di varie modifiche avvenute in più epoche, di cui le più radicali avvennero tra il XIV e il XV secolo e negli anni 1781-1804. Il Duomo originario fu costruito riproponendo nella sua pianta lo schema della Cappella Palatina: anche lo sviluppo verticale aveva analoghe soluzioni nel separare le tre navate longitudinali secondo l'allineamento di alti archi ogivali poggianti su gruppi di 4 colonne. Le navate della costruzione originaria avevano una copertura lignea. Le parti più evidenti del rifacimento del '300-'400 sono la facciata principale sulla via Matteo Bonello ed il portico sul lato meridionale che prospetta sul Piano della Cattedrale (o Piazza della Cattedrale). Gli interventi più devastanti subiti dalla chiesa si devono all'architetto Ferdinando Fuga effettuati negli anni 1781-1801.

Fu stravolto l'originario edificio trasformando la pianta della chiesa in croce latina aggiungendo due ali laterali formanti il transetto e la relativa cupola. La radicalità degli interventi subiti offre oggi al visitatore un edificio che accosta tra loro parti in originale stile arabo-normanno con il più recente aspetto di una basilica neoclassica. Le tre absidi sul prospetto orientale costituiscono uno degli elementi dell'edificio in cui meglio si conserva lo stile originale arabo-normanno: ne è tipico il disegno degli archi a rilievo intrecciantisi tra loro e le decorazioni delle superfici composte da tarsie laviche. Antistante al prospetto meridionale si apre la Piazza della Cattedrale. Questo spazio fu inizialmente adibito a cimitero annesso al Duomo, successivamente ingrandito (1465) e poi delimitato dalla attuale balaustrata (1753) lungo la quale trovano posto 16 statue marmoree, di varie epoche raffiguranti santi. Al centro della piazza sorge la statua di S.Rosalia realizzata da Vincenzo Vitaliano; essa vi fu posta nel 1745 in segno di devozione e gratitudine verso la Santa per avere sconfitto la peste.

L'interno della chiesa è assai ricco e articolato e custodisce numerose opere d'arte, ci soffermiamo qui sugli elementi principali. Il presbiterio accoglie l'altare maggiore impreziosito da inserti di pietre dure, sull'altare spicca il gruppo della resurrezione, notevole è anche il il coro in legno intagliato in stile gotico fiorito come il portico del prospetto meridionale. Ai lati del presbiterio sono a sinistra la Cappella del Sacramento e a destra la Cappella di S. Rosalia, patrona della città. Nella prima spicca il prezioso Ciborio in lapislazzuli del 1663 disegnato da Cosimo Fonsaga, nella cappella di S. Rosalia sono riposte le ossa della Santa all'interno di una pregevole urna in argento. Sui pilastri che sostengono le navate poggiano, rivolte verso la navate centrale statue di Santi di Antonello Gagini. Dello stesso sono le statue alle pareti del presbiterio e del transetto. Nell'ultima cappella della navata sinistra è ospitata la statua della Madonna di libera inferni, capolavoro scultoreo del 1469 di Francesco Laurana. Nell'ala destra del transetto è l'altare dell'Assunta impreziosito dai bassorilievi di Antonello Gagini del 1535 mentre sull'altare è posta una tela del Velasquez, pittore del '700. Sul lato destro della chiesa, subito a destra dell'ingresso meridionale, si apre la Cappella di S. Ignazio che ospita una importante tela di Pietro Novelli raffigurante la Vergine con S. Ignazio e S. Francesco Saverio. A sinistra dell'ingresso meridionale si trovano invece le tombe imperiali e reali di Federico II Hohenstaufen, Enrico IV, Ruggero II e dell'imperatrice Costanza realizzate in porfido e sovrastate da un baldacchino. Ai piedi delle colonne prossime agli ingressi meridionale e settentrionale sono poste due acquasantiere marmoree con bei bassorilievi raffiguranti episodi sacri di scuola gaginesca. Da segnalare inoltre il Tesoro della chiesa e la Cripta con una pianta originale costituita da due navate disposte nel senso trasversale con sette piccole absidi e contenente sarcofagi di varie epoche.

Molto ricco e articolato si presenta il prospetto meridionale della chiesa (sul lato della piazza) lungo il quale si apre un portico di ingresso risalente 1453 in stile gotico fiorito catalaneggiante con tre ampie arcate a sesto acuto sormontate da un timpano arabescato con varie figure. All'interno del portico si apre il portale ligneo d'ingresso alla chiesa pregevole per i suoi intagli eseguiti nel 1432 da Francesco Miranda. Sulla parete al di sopra del portale è possibile ammirare un mosaico con Madonna della fine del 1200.

La facciata principale è dei secoli 1400-1500. E' chiusa tra due torri e si articola secondo un grande portale centrale ai cui lati si aprono due finestre adesso tompagnate. Sulla balaustra antistante sono poste le statue di S. Giuseppe, S. Pietro, S. Paolo e S. Francesco di Paola realizzate dallo scultore G. B. Ragusa nel 1725. Purtroppo la stretta e trafficata Via Bonello, su cui la facciata prospetta ne rende difficoltosa la piena visione.

sabato 18 novembre 2006

Il mio compleanno


tanti auguri a me.... tanti auguri a me!!!!

In bocca al lupo Foggia



Domani 19 novembre alle ore 14,30 alla stadio "Pino Zaccheria" il Foggia
scenderà in campo contro la formazione del Teramo.



Occorre, da parte della formazione allenata da mr. Cuoghi, un grossa prova di carattere visto che, dopo le assurde decisioni del giudice sportivo a seguito dei fatti successi dopo la gara contro la Salernitana, scende in campo decimata dalle squalifiche.
E allora un grosso "IN BOCCA AL LUPO" ragazzi, archiviate quanto successo e guardate avanti!

venerdì 17 novembre 2006

Il mio cuore rosanero


E finchè stiamo lassù
.....
lasciateci sognare!!!!











Squadre PT G V N P GC VC NC PC GF VF NF PF RF RS
Inter 27 11 8 3 0 5 4 1 0 6 4 2 0 24 13
Palermo 27 11 9 0 2 6 5 0 1 5 4 0 1 26 15
Roma 23 11 7 2 2 6 3 2 1 5 4 0 1 19 8
Siena 16 11 4 5 2 6 1 3 2 5 3 2 0 12 10
Atalanta 16 11 4 4 3 6 3 3 0 5 1 1 3 17 16
Catania 16 11 4 4 3 5 2 3 0 6 2 1 3 16 17
Livorno 16 11 4 4 3 5 2 3 0 6 2 1 3 10 11
Empoli 15 11 3 6 2 5 1 3 1 6 2 3 1 11 9
Messina 14 11 3 5 3 6 3 2 1 5 0 3 2 15 15
Sampdoria 13 11 3 4 4 6 3 2 1 5 0 2 3 17 16
Udinese 13 11 3 4 4 5 2 2 1 6 1 2 3 10 12
Lazio 12 11 4 3 4 5 2 2 1 6 2 1 3 15 10
Cagliari 11 11 1 8 2 5 1 3 1 6 0 5 1 10 11
Parma 8 11 2 2 7 6 2 0 4 5 0 2 3 12 22
Torino 8 11 1 5 5 6 1 2 3 5 0 3 2 6 16
Milan 7 11 4 3 4 6 2 1 3 5 2 2 1 11 12
Ascoli 4 11 0 4 7 5 0 2 3 6 0 2 4 5 15
Fiorentina 3 11 6 0 5 6 4 0 2 5 2 0 3 18 13
Chievo 3 11 0 3 8 5 0 1 4 6 0 2 4 7 17
Reggina 0 11 4 3 4 5 3 1 1 6 1 2 3 12 15


Prossima partita: 18.11.2006 20.30 - 12a giornata

Cagliari VS Palermo